Laura mi/ci chiede se sono felice.
Me lo chiedono periodicamente mia madre e mia zia (che solo per il fatto di essere single mi considerano irrimediabilmente infelice…) e mi fanno venire i dubbi: stai a vedere che sono infelice e non me ne sono accorta?
Perché la domanda che nasce spontanea è: come si misura la felicità? Come faccio a stabilire cosa vuol dire essere felice?
Mi sono interrogata a fondo, e questa è la “felicità secondo me“:
- ti svegli la mattina, anche se non proprio entusiasta e pimpante, per lo meno senza la voglia di ficcare la testa nel cappuccino e morire così
- non ti dispiace troppo andare a lavoro (anche se a volte ti pesa stare 8 ore seduta in un ufficio e vorresti stare all’aria aperta)
- hai tempo di fare le cose che ami
- non hai gravi preoccupazioni economiche
- ti scopri a pianificare le prossime vacanze sognando posti meravigliosi
- hai tempo di leggere
- ridi/sorridi spesso
- sai con chi condividere una birra e i tuoi pensieri
- la tua vita è piena e soddisfacente, non senti “vuoti” nel cuore
- vivi a poca distanza dalla montagna e puoi goderne
- mente, cuore e corpo non si fanno la guerra ma sono un tutto unico e armonico
- hai trovato qualcosa che anche se ti richiede impegno, fatica e sacrificio ti restituisce 100 volte tanto.
E quindi posso rassicurare mamme e zie: sì, sono felice.
Coltivo anche desideri vaghi e sognanti che forse non realizzerò mai (vivere all’estero, viaggiare per mesi, fare un lavoro a contatto con la natura) ma non per questo mi sento “mancante” o triste.
E poi…chi lo sa che cosa mi riserva il futuro? Io di sicuro non ne ho idea, e lavoro quotidianamente su me stessa per non proiettarci sopra troppe aspettative (positive o negative che siano), per vivere nel presente, pronta ad accogliere domani quello che sarà il mio presente.
P.S.: una cosa la so di sicuro del mio futuro: quando la campagna che ho lanciato per il mio compleanno sarà finita, potrò festeggiare un bellissimo 36imo compleanno! DONATE!!!!