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Minimalismo culturale

free-albero-di-natale_64228Nel gruppo Facebook del blog minimo  si parla di festività natalizie, dell’opportunità o meno di fare regali ai bimbi piccoli, di genitori che “forzano” i figli a scegliere dei regali anche se loro non ne vogliono, di addobare casa con albero e presepe perché così vuole la tradizione.
Discutendone fra noi si sono manifestate due visioni opposte: una è appunto la voce della tradizione, quella del “Ma dai è Natale, non puoi non fare l’albero! Questi ricordi sono importanti per un bambino! L’attesa, la gioia di aprire i regali, il senso di festa”.  L’altra invece si appella all’inutilità di fare regali (soprattutto nei primi anni di vita), allo spreco, alla mentalità consumistica che viene imposta fin dalla nascita, alla libertà di non festeggiare.

Ed è anche emerso il discorso del senso di vergogna, soprattutto nei bambini in età scolare, per non aver ricevuto regali o per non aver festeggiato come gli altri, perché si sa che i bambini soffrono moltissimo nel sentirsi diversi dai loro coetanei. E i poveri? Chi i regali proprio non può farli? Come giustificherà ai suoi figli il fatto che Babbo Natale da loro non sia passato anche se sono stati buoni? L’equazione bambino buono = molti regali, bambino cattivo = niente (o carbone alla Befana) è tremenda, instaura un senso di colpa estremamente dannoso.

Per molti inoltre il Natale è associato a ricordi dolorosi, a persone care che non ci sono più, a separazioni che hanno lacerato una famiglia. Eppure bisogna “sforzarsi” di essere felici, fingere gioia e sorrisi “perché è Natale”.

A me questa visione sta stretta. Per oltre 15 anni ho festeggiato il Natale con fatica e sperando che finisse prima possibile, simulando sorrisi dietro a cui c’era il nulla, un senso di vuoto enorme. Sono riuscita a recuperare la mia gioia del Natale, il piacere di stare insieme a chi c’è senza piangere più chi è assente, le luci, i profumi, la festa. Ma se non fosse così dovrei ancora sforzarmi? È giusto farlo, non seguire quello che ci dice il nostro cuore?

In risposta a queste domande propongo di fare un po’ di “minimalismo culturale“: eliminiamo dalla nostra mente il senso di obbligo a festeggiare una festa che non sentiamo nostra, che non ci piace per niente o che ci riporta alla mente ricordi dolorosi. Eliminiamo l’impulso a fare le cose solo perché “si è sempre fatto così”, a comprare oggetti senza motivo.
Ripetiamo come un mantra: non è obbligatorio fare quello che fanno tutti solo perché “è cultura/tradizione”, non è necessario festeggiare se non ne abbiamo voglia, non è necessario “fare qualcosa di speciale” a Capodanno (altra festività terribile per chi soffre di solitudine!), non dobbiamo per forza seguire la massa come un disciplinato gregge di pecore.

Possiamo creare le nostre tradizioni personali, stravolgere le feste, proporre ai bambini delle idee nuove, spiegare loro che il senso del Natale non è nei regali, che non tutti lo festeggiano perché magari vengono da altri paesi, mostrargli la bellezza delle tradizioni di altre parti del mondo, approfittare dei giorni di festa per fare qualcosa insieme.

E soprattutto possiamo imparare a rispettare chi non la pensa come noi e a non imporre i nostri sensi di colpa e la nostra “cultura” agli altri.
Buone feste consapevoli a tutti!

Il Natale si avvicina…siete pronti ad affrontare le festività?

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Lila e l’albero di Natale

Come ogni anno è ora di iniziare a pensare a cosa regalare (o NON regalare) a parenti e amici. E come ogni anno sfoglio i post del blog per vedere quando ho iniziato a cambiare modo di vedere e gestire la questione dei regali: era il 2010, quest’anno “festeggio” 5 anni!

Non posso affermare di non fare regali di nessun tipo: ci sono comunque alcuni regali di compleanno che spesso condivido con altre persone mettendo una quota o quelli “a richiesta” del tipo “avrei tanto bisogno di…” per i quali non mi tiro certo indietro.
Di sicuro però per quelli di Natale mi impegno sempre a cercare qualcosa di diverso, quelli che potremmo definire “regali alternativi”: cibi o bevande particolari, buoni acquisto, donazioni caritatevoli, esperienze (viaggi, cinema, concerti, teatro, meglio ancora se da condividere), cosmetici rigorosamente ecobio, dolci natalizi fatti da me.

Il mio è un NO deciso a oggettini e soprammobili vari, bigiotteria, capi di abbigliamento, accessori, giocattoli plasticosi pubblicizzati in tv.

Mi rendo conto che ci sono realtà artigianali che per Natale producono e vendono molto, apprezzo i loro prodotti, la loro arte e la loro creatività, conosco (e stimo) personalmente le persone che li realizzano…ma non mi sento di fare quel tipo di regali di Natale, perché so che finiscono per essere spesso non graditi (i gusti delle persone sono differenti ed è difficile indovinarli) o anche soltanto inutili e inutilizzati prendi-polvere.

Vi segnalo anche la bellissima iniziativa di Contiamoci: il Natale senza carrello!
Sul sito troverete il Certificato di Esenzione dall’Obbligo di Comprare Regali di Natale personalizzabile, per i minimalisti estremi che non temono ritorsioni del coniuge e del parentado vario! 😀
È sicuramente una bella provocazione e penso proprio che stamperò il certificato e lo userò come biglietto di auguri da allegare ai regalini (minimalisti) di quest’anno…spero che i ragazzi di Contiamoci non se la prendano per questa piccola “forzatura”!

Qualche idea per quest’anno ce l’ho…ma sono comunque mediamente in alto mare.
Intanto questo weekend lungo con ponte sarà quasi interamente dedicato alle produzioni dolci natalizie! Spero di trovare anche il tempo di riposare un po’…sono già stanchissima!

Un saluto e un abbraccio pre-natalizio da me e dalla gatta Lila, che di sicuro non vede l’ora di appostarsi nell’albero di Natale come ha fatto lo scorso anno…

Natale: il dilemma dei regali

I regali di Natale sono sempre un “problema”. Ci cominci a pensare a novembre dicendoti che c’è ancora tempo e ti ritrovi che manca un mese e non sai dove sbattere la testa.

Ma io ho la soluzione definitiva: non fare i regali di Natale 😀

No, non è un escamotage anticrisi o la scusa dell’ultimo minuto “non mi sono scordata di te, è che proprio non li faccio!”, anche se funziona bene in entrambi i casi, ma è una decisione, una scelta ponderata. Questo è il quarto anno di regali alternativi e mi sembra che la cosa funzioni piuttosto bene: si tratta di comunicare con gentilezza ad amici e parenti che non vogliamo regali di Natale “tradizionali” e che a nostra volta non ne faremo.

“Natale però non è Natale senza regali”, giusto? E poi il piacere di fare un dono e vedere il viso del destinatario che si illumina di felicità è una cosa bellissima: infatti non ho detto di non fare regali, ma di non fare i soliti regali.
No a oggettini vari o gadget inutili, no a capi di abbigliamento (a meno che non sappiate bene cosa state facendo), no a profumi, trucchi e cosmetici di dubbia provenienza.

Regalate qualcosa di vero e di “spendibile”, donate del tempo da passare insieme (magari facendo qualcosa che piace a entrambi oppure tempo per aiutare un amico), regalate qualcosa di cucinato da voi, pieno d’amore e attenzione.
Regalate prodotti alimentari tipici del vostro territorio agli amici lontani, per fargli assaggiare un pezzetto della vostra regione.
Donate la cifra che avreste speso in regali ad un’associazione che possa aiutare chi ne ha veramente bisogno: il Natale per molti è il periodo peggiore dell’anno…tra tutti consiglio sempre Kiva e charity:water, perché hanno delle modalità di aiuto “attivo” che mi piacciono molto.
Regalate anche cosmetici, ma che siano buoni per la pelle e per l’ambiente, regalate libri a chi li apprezza, sono sempre un dono gradito (e in caso contrario si possono cambiare in libreria).
Se siete a corto di idee regalate un buono spesa in qualche negozio, reale o virtuale: ne ho ricevuti l’anno scorso per il compleanno e mi hanno fatto felicissima!

Con i bambini purtroppo è più difficile, me ne rendo conto, ma provate a fargli capire che ci sono diversi tipi di regalo e che alcuni magari luccicano di meno ma hanno più valore: forse non quest’anno, ma magari tra qualche anno potrete fare delle modifiche alla routine natalizia.
Ai più grandini potreste anche proporre un regalo alternativo: vuoi i soliti giocattoli oppure un week end a Eurodisney Paris (finanziato anche da nonni e parenti vari)?
Io so già cosa sceglierei 🙂

p.s. grazie a Martina, perché quest’anno mi stavo proprio dimenticando di scrivere il post natalizio ❤

Dopo il decluttering: smaltire gli oggetti

Mi sono resa conto di non aver mai dedicato un post alle opzioni di smaltimento degli oggetti che non vogliamo più.
Abbiamo finito di svuotare il famoso armadio e ci ritroviamo davanti tre pile di oggetti (o scatole, se siete persone organizzate…io ho “montagne pericolanti”): quelli irrecuperabili, che finiranno nella raccolta differenziata e/o all’isola ecologica, quelli da conservare, quelli che potrebbero ancora essere utili a qualcuno.

Le prime due categorie sono facili da sistemare, ma la terza?
Vi propongo le opzioni che ho adottato (verificate e provate) e altre due che mi sembrano valide ma che non ho ancora sperimentato. Continua a leggere

Grazie.

rwanda2Il 27 gennaio è passato, e io ho compiuto 36 anni.

Mi sono regalata due splendide giornate romane insieme ad alcune delle amiche più preziose che ho (mi mancano le altre che sono lontane…) e mi sono regalata un progetto ambizioso di raccolta fondi che ha raggiunto molto più di quello che speravo!
Avevo stabilito un target di 300 dollari sperando di arrivare a 500…ad oggi siamo a ben 924 1025 dollari (circa 46 51 persone avranno accesso all’acqua potabile) e la campagna resta aperta per altri due mesi!

Il report sul progetto che verrà realizzato non sarà pronto prima di 18 mesi, ma intanto voglio spiegare (in italiano) come funziona charity: water, in modo che anche chi non è in grado di leggere in inglese possa capire. Le informazioni le ho prese da questa paginaContinua a leggere

Mission: accomplished…ma possiamo fare di più!

india1Il target per la campagna di raccolta fondi a favore di charity: water è stato raggiunto…e quasi raddoppiato!!!

Dai che possiamo fare ancora meglio! C’è tempo fino al 27 gennaio per festeggiare con me, e anche dopo quella data la campagna resterà aperta fino a fine marzo circa.

Ringrazio sentitamente il signor Facebook che mi ha permesso di diffondere questo progetto in maniera super efficace 🙂