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[Pubblicità regresso] “Viva viva l’olio di palma…”

olio_di_palmaIn questi giorni in tv si vede di continuo uno spot sui vantaggi e benefici dell’olio di palma.

“E’ un olio che nasce da un frutto che viene spremuto e purificato. Un olio di origine naturale, che non presenta rischi per la salute in una dieta bilanciata. E’ l’olio del frutto di palma, un ingrediente versatile che può essere usato anche allo stato solido. La sua coltivazione sostenibile aiuta a rispettare la natura ed è promossa dall’Unione Italiana per l’olio di palma sostenibile. Per saperne di più visita: oliodipalmasostenibile.it”.

Non voglio discutere sulla bontà dell’olio di palma per la salute perché non ne ho le competenze ma:
1. L’idea secondo la quale sia preferibile consumare i prodotti della terra in cui sei nato mi sembra molto valida, quindi direi che in generale è più sicuro usare olio di oliva, oli di semi (mais, girasole, ecc) e grassi animali (burro, lardo, strutto in moderate quantità non sono da demonizzare) che il nostro organismo è geneticamente preparato a metabolizzare.
2. Importare olio di palma ha costi di trasporto sicuramente più elevati di quelli del trasporto di prodotti locali su territorio nazionale.
3. Anche volendo ignorare i punti 1 e 2, resta il fatto che l’olio di palma si può produrre solo in climi con temperature e piogge elevate tutto l’anno, suolo ricco e permeabile e quindi prevalentemente in Africa, sud-est asiatico, sud America. In questi paesi vengono disboscati vasti tratti di foreste per ottenere il terreno adatto alla coltivazione, distruggendo interi ecosistemi.

Riguardo al terzo punto sembra infatti che le certificazioni per le piantagioni sostenibili siano concesse senza effettuare seri controlli: ampi tratti di foreste vengono tagliati e bruciati ma si attende qualche anno prima di installarci le coltivazioni di palma, in modo che non sia valutabile il nesso causale tra la distruzione e la successiva riconversione del terreno.
L’etichetta “olio di palma sostenibile” sarebbe quindi una bella favola molto lontana dalla realtà.

Mi dà molto da pensare anche il fatto che i promotori e finanziatori dello spot in questione siano aziende che sull’olio di palma fanno business da anni, tra le altre Ferrero S.p.A., Unilever Italy Holdings S.r.l. e Nestlé Italiana S.p.A.

Se vi siete persi lo spot, potete vederlo qui:

 

[Pubblicità regresso] Una bottiglia di plastica al giorno…

Levissima È tornata la rubrica “Pubblicità regresso“! Sinceramente avrei preferito non ci fossero altre pubblicità diseducative di cui parlare, ma sembra che non ci sia limite alla fantasia dei creativi del marketing…

Oggi parliamo dell’acqua in bottiglia!
Premetto che la bevo (a malincuore) anch’io, perché dopo molti anni di acqua del rubinetto e parecchi fastidi ho deciso di riprovare con un’acqua a basso contenuto di sodio e minerali e vedere come andava: beh va benissimo…mi sento molto meglio, i miei reni ringraziano tanto. Questo perché non tutte le acque del rubinetto sono uguali e alcune sono proprio difficili da digerire e metabolizzare: anche se con un grandissimo senso di colpa consumo di nuovo acqua in bottiglia. Continua a leggere

Attenti al packaging!

ecomondo

Il negozio Ecomondo di Terni vende cosmetici, detersivi e alimentari sfusi: è una pubblicità spontanea e gratuita perché conosco la proprietaria e mi piace la filosofia che porta avanti 🙂

A metà gennaio ho parlato della nuova bottiglia in PET della passata Cirio nella rubrica Pubblicità regresso  e ho deciso di fare qualcosa di concreto e mandare una mail per chiedere spiegazioni.
Finalmente posso pubblicare il testo della risposta della Cirio perché ho avuto conferma dall’Ufficio relazioni con il pubblico del Garante per la protezione dei dati personali che il disclaimer in calce alla mail è applicabile solo alle persone fisiche e relativo a dati personali.

Non aggiungo spoiler e vi lascio al contenuto della mail, commenterò in fondo!

Gentile Signora Paola,
grazie per il Suo riscontro.

la Passata Cirio in PET cambia il modo di vedere la Passata e porta in cucina un modo nuovo, fresco e moderno di utilizzare il prodotto, con tutta la tradizionale qualità CIRIO. Una confezione che coniuga praticità, comodità e tradizione per conservare intatta tutta la qualità del prodotto e portare nelle case degli italiani una ventata di novità.
La nuova bottiglia in PET si presenta :
·        più leggera: pesa meno del vetro
·        più pratica e sicura perché resistente agli urti
·        più facile da smaltire: si comprime, si ricicla o si getta
·        con un formato distintivo:da 540 grammi, una quantità intermedia tra il monodose e le classiche bottiglie di vetro da 700 grammi. 
Inoltre la plastica, così come il vetro, è riciclabile e non sempre è più inquinante del vetro. Ad esempio, un contenitore di plastica, a parità di formato pesa circa 10 volte meno dell’analogo in vetro e questo significa un minor consumo di energia e minori emissioni di CO2 per produrlo e per trasportarlo.
Il materiale plastico utilizzato garantisce la piena conformità alla Normativa Europea attualmente in vigore in tema di cessione degli alimenti.

In pratica il contenuto della mail è una rivisitazione del testo pubblicitario condito con qualche considerazione personale sul fatto che la plastica pesa meno del vetro e quindi per produrla e trasportarla si produce meno CO2…oltre al fatto che è più facile da smaltire perché “si comprime, si ricicla o si getta”. Si getta??!!!
Io non so davvero cosa dire, non ho parole…e infatti non ho neanche risposto perché davvero non sapevo se mettermi a ridere o arrabbiarmi.

Per quanto mi riguarda l’unica cosa da fare è diffondere in famiglia e con gli amici l’idea che quando si sceglie un prodotto alimentare non contano solo la marca, il gusto o il prezzo, ma bisogna valutare anche l’imballaggio con cui il prodotto è venduto, e cercare di privilegiare alimenti sfusi o contenuti in carta/cartone, vetro o al limite latta/alluminio.
Stesso discorso anche per cosmetici e detersivi, l’ideale sono quelli ecobio venduti sfusi!

Risposte riservate…

La Cirio ha risposto alla mia (e almeno ad altre due) richiesta di informazioni riguardo al nuovo packaging in PET della sua passata. Peccato però che abbia aggiunto in calce alla mail un disclaimer sulla riservatezza del contenuto che potrebbe crearmi problemi qualora pubblicassi il testo sul blog o sull’evento Facebook

Ci arrendiamo? No di certo! 😀
Mi hanno suggerito di scrivere al Garante della Privacy perché la legge citata tratta di dati personali e quindi il disclaimer potrebbe non essere applicabile al contenuto: attendo risposta!

Intanto Paola, di Ho fatto il composto, non è rimasta con le mani in mano e ha puntualizzato alcuni dati relativi alla famigerata mail di risposta della quale non si può parlare… (sarà un segreto industriale? 😀 )

Qualcosa di concreto

In un commento al post precedente Musicalina propone di scrivere alla Cirio e io la trovo un’ottima idea! Non ho mai partecipato né tantomeno promosso iniziative di questo genere, ma se non siamo noi “consumatori moderni, attenti all’innovazione” a darci una mossa e protestare quando qualcosa non ci sta bene, allora chi dovrebbe farlo?

Vi posto qui sotto il testo della mail che ho mandato all’indirizzo del servizio consumatori: servizioconsumatori@ccci.it
Vi invito comunque a non fare un semplice copia-incolla ma a scrivere qualcosa di personalizzato, che probabilmente sarà preso maggiormente in considerazione.

Per chi usa Facebook, ho creato anche un evento pubblico, che potete (credo) condividere con i vostri amici.

Gentile Addetto al Servizio Consumatori Cirio,
ho avuto modo di vedere in TV la pubblicità della nuova confezione in PET per la passata di pomodoro e sono rimasta sinceramente sconcertata.
Era proprio necessario sostituire il vetro? Il vetro è resistente, lavabile e riutilizzabile, riciclabile quasi all’infinito, inodore e insapore,
assolutamente sicuro dal punto di vista del rilascio di sostanze nocive nei cibi.
Il PET invece, per quanto si dica della sua sicurezza, è comunque plastica, un materiale soggetto a modificazioni fisiche in condizioni di temperatura facilmente raggiungibili
in estate. Preoccupazione ancora più grande è quella dello smaltimento: la raccolta e il riciclaggio della plastica sono più problematiche e costose del vetro.
Esistono decine di tipi di plastica tra i quali è spesso difficile distinguere quali sono riciclabili e quali no, per questo le campane di raccolta sono sempre piene di rifiuti
che andranno separati manualmente dagli operatori e mandati all’inceneritore. Per il vetro basta ricordarsi di non inserire lampadine, specchi e cristalli, tutto il resto
è riclabile senza problemi.

Per quanto mi riguarda non comprerò mai una passata in bottiglia di PET e se anche gli altri produttori si conformeranno a questa modalità di confezionamento per rispondere
“alle esigenze del consumatore moderno, attento all’innovazione, alla praticità e alla comodità senza rinunciare al gusto” allora tornerò a farmi la passata in casa.

Sperando vivamente in un vostro ripensamento, porgo distinti saluti.
Paola Coccia

[Pubblicità regresso] Il trionfo della plastica

Passata-faciel-modernaGioite popolo!
Finalmente potete buttare in terra o tirare in testa alla vostra metà anche la passata di pomodoro, grazie alla nuova bottiglia Cirio infrangibile!

Sì, avete capito bene: INFRANGIBILE!
Il testo della pubblicità che ho trovato sul sito Cirio è un capolavoro di marketing tutto orientato a stimolare in noi la voglia di apparire moderni e al passo coi tempi:

Dal vetro al PET, una vera rivoluzione!
La prima Passata in PET con tutta l’alta qualità del pomodoro italiano CIRIO racchiusa nella nuova bottiglia da 540 grammi, facile e moderna.

La Passata CIRIO in PET risponde alle esigenze del consumatore moderno, attento all’innovazione, alla praticità e alla comodità senza rinunciare al gusto.

I vantaggi del PET sono:
· Bottiglia infrangibile e riciclabile
· Leggera, pratica e resistente

“Innovazione, “rivoluzione”, “moderno” (ripetuto due volte), “comodità”, “praticità”…
Facciamo un sondaggino veloce: quanti di voi hanno mai rotto o visto rompere una bottiglia di passata di pomodoro?
Per quanto mi riguarda, zero volte. Ma magari una cuoca particolarmente pasticciona ne fa cadere almeno una a settimana, vabbè….rimango col dubbio.
Altra domanda: se vi dovesse mai cadere una bottiglia di passata, sarebbe un danno gravissimo? E’ pomodoro…mica olio extra vergine d’oliva!

S’è capito che ritengo questa grandiosa “innovazione” totalmente inutile? Ma non solo, oltre ad essere inutile è pure dannosa:

  1. incrementa la mole di plastica prodotta e da smaltire (col concreto rischio che invece di essere riciclata finisca nell’inceneritore…)
  2. la plastica potrebbe rilasciare sostanze nocive nella nostra passata

Vantaggi della bottiglia di vetro:

  1. Lavabile e riutilizzabile per sempre
  2. Resistente
  3. Inodore e insapore, non rilascia sostanze dannose
  4. Riciclabile all’infinito
  5. Pratica tanto quanto quella di plastica (non ho mai trovato il vetro “scomodo”, anzi…)

Una meritatissima citazione nella rubrica pubblicità regresso!

P.S.: mi avete già fatto il regalo di compleanno? 🙂

UPDATE: mi sono accorta che purtroppo la pagina con la stupenda pubblicità della bottiglia in PET non è più raggiungibile, quindi ho cercato la “nuova versione” e ne ho fatto uno screenshot, per non dimenticare…

cirio